LE CANZONI di FRIDA

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Faccia da cavallo
00lunedì 24 ottobre 2016 08:19
YURI:

Il sacrificio


Questa che a cantar mi appresto,
è un ode a Bianchina,
l’amica caprina,
che lesto,
un destino sgarbato
ha trasformato in stufato.

Belava felice, tra le sorelle
nel recinto del baraccone
senza alcuna preoccupazione.
Brillava nel cielo, tra le stelle
Morsil ,stranamente piena,
osservatrice della bucolica scena.

Una mezz’uomo dal viso gentile
ed uno spilungone dall’espressione assente
avevan sulla fronte la scritta “Cliente”.
Si avvicinaron all’ovile
indicando una capretta dal pelo candido
mentre il loro sguardo si faceva languido.

“60scellini? E’ troppo! Guarda è tutta spellata”
La trattativa si fece serrata.

Alla fine la mezz’uomo ebbe la meglio,
la capretta cambiò padrone
e saltellante uscì dal baraccone.
“Un filo olio, una testa d’aglio
sedano ,carota e qualche fior di mimosa.
Vedrai Bianchina, che cena gustosa”

Lungo la strada c’era una tenda illuminata,
entrando la donna disse alla cugina:
“Ho portato la cena, si chiama Bianchina”
A questo punto la discussione si fece animata
nessuno voleva uccidere chi aveva un nome
nessuno voleva decidere come.

Dare il nome alla cena è di cattivo gusto.
Chi aveva fame e chi filosofeggiava sulla vita
la discussione pareva infinita.
Solo Elvira notò in quel trambusto
che lo gnomo avvicinatosi,accarezzò l’animale.
e le sussurrò qualcosa, senza farle alcun male.

Di li a poco la capretta con aria perplessa e sbarazzina
trasformò la tenda in una latrina.

Di punto in bianco il candido animale
di flatulenze l’intera aria aveva appestato
“Dicerto non lo mangio...sarà malato”
Fu di tutti l’intervento corale.
Disse Elvira: ”Qui c’è stato un incanto”
indicando lo gnomo che gli era accanto.

Tutti impietriti guardarono il piccolo stregone
solo un voce interruppe la silente scena
“Ma sei un pirla! Hai maledetto la cena!”
Uno dei commensali mise fine alla questione,
“Sfregio”, un losco figuro che con molta maestria,
in un sol colpo la testa della capra tagliò via.

Un fiotto si sangue e un sol belato
lo sporco lavoro era compiuto
Il povero animale per sempre avrebbe taciuto.
Legato ad un palo venne squartato
lavorando di coltello con una certa costanza
fu presto trasformato in pietanza.

Metà finì arrosto e metà in stufato
questo fu il sacrificio di una capretta a cui un nome era stato dato.
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