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La Corte
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Gesta Epiche: Gruppo Azrael, Ghildor, Valerius, Zeuthen

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2016 07:59
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21/09/2016 07:25

PAOLO:

In questo topic potete trovare le grandi avventure vissute dal nostro primo gruppo di d&d quarta edizione ! ! !

Li seguiremo dagli esordi fino alle azioni gloriose che li hanno contraddistinti: azione, pericolo, amicizia, spirito di sacrificio e molto altro* vi attendono!!!


SERIE COMPLETATA!!

*:potrebbe riferirsi ad una fine orribile
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21/09/2016 07:27

PAOLO:

Per prima cosa presentiamo il gruppo di avvenurieri, in modo da capire come possano dei semplici pg essere entrati a furor di popolo nella leggenda del gioco di ruolo.


Azrael

Ghildor

Valerius

Zeuthen


[DA COMPLETARE!!!]
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21/09/2016 07:32

Goblin, diplomazie ed assedii: la diplomazia che funziona bene!!

Il villaggio degli zingari è seriamente minacciato da una tribu' di goblin, un tempo pacifica.
I nostri eroi decidono senza esitazioni(?) di dirigersi incontro al nemico per cercare di capirne le intenzioni e di negoziare una tregua.

Gli impavidi vedono a grande distanza un grande numero di fiaccole accese, decine e decine che marcinano inequivocabilmente in direzione del villaggio.
Decidono quindi di separarsi: il gruppo nanico formato da zeuthen e ghildor tornò al villaggio per allertare gli abitanti e proporgli di portare donne e bambini nei boschi per cercare di imprigionare i goblin in una cava segreta. Il changeling di fabio e l'eladrin di siro avrebbero dovuto invece cercare di trattare con i goblin e cercare di capirne le motivazioni.

La strategia dei due fu la seguente: il changeling si trasforma in un goblin, pronto a confondersi con il nemico. L'eladrin si mette a distanza utile da un vecchio tronco cavo, nel quale si teletrasporterà nel probabilissimo caso in cui la situazione volgesse in suo sfavore.
È stata notevole lo scambio di battute tra i due prima dell'incontro con i gobiln:

F: "Se va male anche per me mi imbosco tra gli alberi"
S: "Si ma vedi di non imboscarti nel mio tronco perchè senò quando mi teletrasporto li non vorrei atterrarti addosso in posizioni sconvenienti *mimando la situazione con dei gesti espliciti...* "


Morale della favola: il capo dei goblin è un hobgobiln. Il suddetto hobgoblin è cieco, incazzato e ha un corvo rompipalle appollatiato sulla testa (forse è per questo che è costantemente incazzato, ma è solo un'ipotesi...). Questo allegro figuro ha spodestato il vecchio capo dei goblin e ora li ha condotti sulla via della guerra, vuole cavare gli occhi ad un pò di gente e non ha la minima intenzione di parlamentare.
L'eladrin di siro, dopo essersi spacciato spavaldamente per un simulacro, da sfoggio di una saggezza profonda e si teletrasporta prontamente nel tronco cavo prima che gli venissero cavati gli occhi.
Il changeling di fabio pensa che sia meglio far finta di unirsi all'allegra comitiva dei goblin.

Il nano e quello che si sente un nano ritornano al villaggio e cercano di convincere i popolani ad allontanare chi non può combattere. Risultato? I popolani restano perchè convinti che i goblin siano solo intenzionati a raziare il villaggio e che avrebbero pertanto trovato salvezza nella cava segreta (che a loro dire è segreta anche ai goblin).
I due si uniscono al gruppo del fabbro per proteggere il villaggio.
Il fabbro si dimostra immediatamente poco collaborativo, razzista e che ce l'ha con i nani per qualche occulto motivo, probabilmente dovuto a qualche complesso di inferiorità. Nani dimostrano subito di voler aiutare* il fabbro nonostante la sua diffidenza.

Gli occhi di guardia magici che proteggono il villaggio individuano l'arrivo del goblin e segnalano a gran voce "GOBLIIIIIN". Lo stupore fu generalizzato in quanto nessuno si aspettava che gli occhi avessero voce...

Nella bottega del fabbro iniziano ad entrare dei goblin. zeuthen e ghildor sono pronti ad agire. Zeuthen cilecca l'attacco di opportunità, il goblin scatta indietroe ghildor perde l'occasione di fare il suo. Da li in poi è iniziata la tragedia: quattro goblin di cui due gregari scatenano l'inferno e zeuthen si ritrova con circa sedici giavellotti tra le costole ed una varietà di pratici tagli da pugnale nella schiena. La fortuna assiste i due e dopo mezzora di combattimento hanno portato a segno un colpo a testa. Poi la svolta. Dopo aver spiaccicato il goblin simpaticissimo che adoperava i giavellotti zeuthen si ricorda di avere l'arma a soffio... due gregari morti in un colpo!
Esaltati dalla situazione Ghildor carica l'ultimo goblin (che per inciso era leggermente entrato in furia berserker, aveva gli occhi iniettati di sangue e che avrebbe scuoiato anche sua madre se se la fosse trovata nei paraggi), proprio quello che aveva ammazzato un villico decapitandolo di netto e che aveva ridotto il simpatico** di un fabbro ad un tappetino.

Ghildor usa il suo potere giornaliero e gli fa una discreta quantità di danni. Poi zeuthen, che piu'che un drago ferito sembrava una ferita con drago annesso, decise di restarsene a distanza e usare il suo potere giornaliero sul goblin incazzato e gli procura un "dolore mortale" (di nome e di fatto tra l'altro).
Nel mentre il changeling di fabio si diletta nell'immedesimare dei luogotenenti goblin per far compiere agli altri gregari quello che gli passa per la testa.

All'improvviso, con sommo stupore di tutti viene suonata la ritirata dall'esercito dei goblin!



Ed ora le domande che ci tormentano:

Perchè i goblin si sono ritirati?
Perchè cavano gli occhi alla gente?
Perchè il fabbro è tanto incazzato con i nani?
Perchè i due "nani" del gruppo hanno fatto dei tiri di dado ridicoli per tutta la sera?
E se il tronco dove si è riparato l'eladrin di siro fosse già stato occupato da un orango allupato poco prima del suo teletrasporto?
Il changeling di fabio ci è parso molto integrato tra i goblin: che voglia tradire il suo amato gruppo di compagni d'arme?
Com'è che il paladino ha come potere "Dolore mortale"?
Che fine ha fatto Pietra Felice?



*: in alcune culture (tra cui quella nanica) è risaputo che il termine "aiutare" sia un sinonimo di "uccidere barbaramente"

**: l'aggettivo "simpatico" va interpretato. Nel caso specifico la sua interpretazione è qualcosa come.. uhm.. come dire.. ah si!!.. "stronzo"
[Modificato da Faccia da cavallo 21/09/2016 07:33]
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21/09/2016 07:41

PAOLO:

Il controassedio: noi nani si che sappiamo controassediare!! Ma l'eladrin dov'è?!


Gli eroi sono molto diversi dalle persone comuni.
Essi lottano per ideali più elevati, più alti, più gloriosi e non si concedono mai un attimo di riposo, ergendosi come baluardo contro le empie forze del male e della disgregazione.
Il loro cuore non conosce la paura e la loro corazza non verrà mai scalfita dalle nere armi delle tenebre...
... bene, una degna introduzione per un gruppo di eroi "pro", ma passiamo al "nostro" di gruppo...

Siamo rimasti al termine dell'assedio da parte di un'orda di goblin inferociti ad un villaggetto di zingari sperduto da qualche parte al limitare di un grande bosco che per di più si è trovato praticamente impreparato all'aggressione.

Nota polemica - antefatto:
NOI: "Guardate che ci pare strano che dei goblin che sono sempre stati pacifici adesso abbiano iniziato a massacrare e a cavare degli occhi alle persone...meglio prepararsi e mettere in salvo le persone che non possono difendersi..."
LORO: "Ma và, certamente non hanno intenzioni così ostili da farci guerra, al massimo razzieranno e se ne andranno"
C.V.D.


Riprendiamo con Zeuthen e Ghildor che sono più esaltati che mai ed escono spavaldi dalla capanna del fabbro.
Si guardano attorno e vedono la carneficina. In mezzo alla carneficina notano un goblin dietro ad un barile che cercava di imboscarsi e di sfuggire alle ire funeste dei residenti. Zeuthen per la prima volta in tutta la sua vita è rapido come un falco e, dopo aver molto riflettuto sull'uso delle armi e sul deplorevole utilizzo della violenza, lancia un'ascia al piccolo goblin. Ovviamente la creatura viene colpita in pieno sulla schiena. Con un urlo di dolore il goblin pensa che forse sarebbe meglio cambiare aria e se la da elegantemente a gambe sparendo nella boscaglia. L'unico suono che si udì dalle fronde boscose fu "bella, ho un'ascia nuova!!".

Zeuthen, seppur indispettito per la perdita dell'ascia, è felice per la possibilità di sconfanarsi di birra con Ghildor decide di "non" inseguire alla cieca il goblin.
I due intanto vengono raggiunti dal changeling Valerius il quale si presenta con un'anomalo squarcio a forma di lama d'ascia sulla spalla (ovviamente Zeuthen ha fatto il massimo dei danni con quel tiro....). I tre incontrano i capi del villaggio e apprendono che le perdite sono state piuttosto ingenti, molto più del previsto e che c'è un'ottima probabilità che i goblin si siano ritirati solamente per riorganizzare un'altro attacco finale il giorno seguente.

Sconvolti per queste preoccupanti notizie i tre si interrogano con quesiti profondi:
Ghildor: "Ma i goblin si saranno portati via la birra??"
Valerius: "Fico! Ho guadagnato un'ascia nuova, ma la prossima volta devo nascondermi NEL barile, non dietro..."
Zeuthen: "Ma quante volte al giorno posso fare recovery? Tutte le volte che voglio fino all'esaurimento degli impulsi curativi!? Fico!! RECOVERY, RECOVERY, RECOVERY, RECOVERY!!!!!"

Dopo di ciò si propose di sradicare il problema dei goblin alla radice: un gruppo d'elite scelto a caso avrebbe dovuto entrare furtivamente nel campo base dei goblin ed ammazzare brutalmente il loro capo, quell’hobgoblin cieco con un corvo rompipalle sulla testa. Anche se ai più il fatto di vivere con un gallinacio appollaiato sulla testa appariva come un fato peggiore della morte stessa, la proposta dell'assalto viene approvata dal consiglio dei saggi del popolo nomade.

A Zeuthen, Ghildor e Valerius viene quindi affidato il semplice compito di progettare e realizzare l'assalto. Uno dei gitani conduce i tre verso il campo dei goblin, fornendogli dei cavalli.
Giunti al limitare dell'accampamento lo stesso gitano prende le redini dei cavalli e se ne va senza lasciargli quindi alcun mezzo per un'eventuale fuga. Tuttavia nessuno di quei prodi è mai stato sfiorato dall'idea della fuga.

I tre si trovano davanti una palizzata sormontata da due sentinelle goblin.
Tutti: "Non ci sono problemi!! Basta che l'eladrin si telertasporti in cima e...."
*pausa di silenzio*.
Alla fine di una breve diatriba legata alla possibile fine di Azraelsi si è giunti alla conclusione che fosse stato massacrato e mangiato dai goblin.
Non potevano contare sull'eladrin! I nostri eroi decidono quindi di contare sulle armi da lancio. Per un caso del destino un'ascia e una freccia scardinano le due disgraziate sentinelle in un sol colpo.
Ed ora si presentava un gran problema: essendo impossibile aprire il portone, come fare per entrare?

Dunque la loro astuzia ed il loro genio creano questa strategia: Zeuthen sta con i piedi a terra, Ghildor gli sale in spigaletta e Valerius scala questa piramide (in)umana di latta e si mette in piedi sopra le spalle di Ghildor, per poi saltare sulla palizzata e legare una corda che consenta agli altri due di scalare la ripida parete.
Detto fatto. Valerius si preoccupa anche di "rimettere in piedi" le sentinelle. Il come è censurato, ma da quel che ricordo c'entravano delle lance...

Una volta oltrepassata la palizzata si trovano nel campo dei goblin, circondato dalle montagne rocciose. Nel grande prato i coboldi dormivano alla grande. C'erano bivacchi a destra e anche a sinistra, proprio vicino al recinto delle capre. Si decide di passare silenziosamente.
Valerius dimostra di avere una certa abilità nel campo, mentre Ghildor e Zeuthen probabilmente non avevano ancora ben chiaro il concetto di "silenziosamente" e fanno così tanto chiasso con le loro armature da svegliare nell'ordine

1) i goblin a sinistra
2) i goblin a destra
3) i goblin nelle caverne
4) le capre

Ora, se da un lato del risveglio delle capre non gli importava niente a nessuno, il risveglio di una legione di goblin non era proprio il massimo per un piano votato alla furtività come il loro...
Si decise a tempo di record di nascondersi. Valerius era sufficientemente mimetico, mentre gli altri due si fiondano nel recinto delle capre e si appiattiscono negli escrementi per essere "ancora piu' mimetici". Per quanto elegante la strategia non da i frutti sperati... In meno di due minuti vengono catturati. Tutti tranne Valerius, che nello sparire e nell'imboscarsi era un maestro.

Vengono quindi portati a cospetto del grande hobgoblin. Zeuthen viene rinchiuso in una cella dalle sbarre di ferro, mentre a Ghildor viene attribuito il "sommo onore", ossia quello di farsi cavare gli occhi dallo stregone goblin. È inutile specificare che il nano non era molto concorde con il termine "onore", ma questi sono dettagli.
Credo sia d’obbligo far notare che vicino al capo dei goblin con il pennuto in testa era presente una pozza piena di una strana melma violacea e orripilante nella quale galleggiavano degli occhi. Ghildor aveva certamente vissuto momenti più felici: solo e disarmato contro l’hobgoblin e i suoi lacchè.
In quel momento si viene a conoscenza (per via del classico sproloquio del cattivo di turno nel momento in cui è più che mai vicino alla vittoria) che gli occhi servivano per evocare un potente essere che a dire dello stregone avrebbe “annientato ogni forma di vita dei nemici”, il che rendeva la cosa piuttosto inquietante.
Quando tutto sembrava perduto ecco che Valerius (che tutti pensavano fuggito alle Mauritius o per lo meno a diverse leghe di distanza) fa la sua entrata trionfale calandosi dalla cappa fumaria con una corda.

Ciò che è accaduto è riassumibile nel seguente modo
• Valerius si cala dal camino (spento per fortuna) e lancia un’arma ai piedi di Ghildor
• Ghildor esulta invocando il nome di Moradin.
• Il grande capo dei goblin recita formule occulte ed una massa di energia intangibile si avventa contro Ghildor e lo scaraventa molto lontano dalla spada e per di più in mezzo a due degli sgherri dello stregone.
• Il corvo dello stregone ridacchia.
• Ghildor bestemmia una divinità casuale presa dal manuale visto che è stato “traslato” lontano dall’arma che doveva raccogliere.
• Zeuthen pensa che è il caso di gelare i bollenti spiriti della mischia e soffia un cono di gelo che uccide istantaneamente due goblin gregari.
• Ghildor inizia a destreggiarsi contro gli altri sgherri del capo ed lo stesso capo recita formule astruse, mentre Zeuthen inizia a tirare mazzate alla serratura della cella con un’arma fornitagli da Valerius (da questo momento chiamato “il pusher di armi”).
• Lo scontro continua a Ghildor prende mazzate da un goblin
• Lo stesso goblin viene sacrificato dal suo capo per risvegliare un’empia creatura: “la Fauce Gorgogliante”. I più esperti giocatori di ruolo considerano questo mostro “una vera merda” e le regole quadrettose della quarta edizione non fanno niente per aumentare la stima verso di questa bestia orrenda.
• Ghildor prende mazzate. Iniziamo a chiederci quanti punti ferita abbia questo personaggio…
• Valerius cerca di scassinare la serratura della cella di Zeuthen fallendo. A quel punto Zeuthen tira l’ennesima mazzata al lucchetto. Inizia a cedere…
• Ghildor prende altre mazzate ma non muore. Iniziamo a chiederci se il Delu ce la racconti giusta con i punti ferita…
• Valerius decide che forse è il caso di aiutare Ghildor e Zeuthen forza la serratura.
• Nel frattempo la Fauce Gorgogliante si sta espandendo emettendo versi e suoni simili a quelli di uno sciacquone in piena attività. Zeuthen si avventa sull’hobgoblin.
• Segue una grande mischia che si conclude con una Fauce che sta assorbendo quasi tutta la capanna, con lo stregone squartato, con Valerius che ravana nei bauli e arraffa l’arraffabile per poi uscirne trasformato in un hobgoblin simile allo stegone, con Ghildor a terra morente e Zeuthen costretto ad uscire dalla capanna a causa della Fauce.
• Zeuthen guarda perplesso Valerius che è goblinizzato e con le tasche piene di oggetti e poi fa due conti: “siamo entrati in tre, siamo fuori in due…. manca Ghildor!”.
• Zeuthen si lancia in mezzo alla melma della Fauce Gorgogliante, raccatta Ghildor che stava per essere digerito e lo trascina fuori.
• Ghildor si riprende grazie alle cure* dei suoi compagni e ad un tiro di dadi prodigioso.

E quindi i nostri tre grandi eroi si ritrovano di fronte alle schiere dei goblin che appresa la morte del loro capo e schiavizzatore si danno alla pazza gioia rinunciando ad ammazzarli.
Colmi di gloria e di trionfo i protagonisti di questa bella avventura si accingono a tornare al villaggio dove certamente troveranno una grande ricompensa** e dove verranno acclamati come “salvatori”.


Nei cuori impavidi restano solo alcuni interrogativi tipo:
• Che fine ha fatto Azrael? È stato inghiottito dal tronco?
• Ma il pg del Delu quanti punti ferita ha?
• Ma i goblin che erano duemilioni non potevano ammazzare il loro capo hobgoblin in tre secondi?
• Perché sono sempre i nostri pg ad essere “scelti casualmente” per fare missioni suicide?
• Per quale assurdo motivo i nostri baldi eroi hanno rischiato la pelle per salvare un villaggio di cui a nessuno importa niente?
• Ma soprattutto… che fine ha fatto Pietra Felice?
?


PS: LEVEL UP!!


*: Nota bene: sul vocabolario cerca “schiaffi”
**: sinonimo di “niente”


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Commento di Fabio al mio post:
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Mi sento in dovere di aggiungere il finale dell'avventura, che vede l'enigmatico Valerius trasformarsi più volte in un minuto di Arturo Brachetti, fallire miseramente di convincere i goblin e Zeuthen tuffarsi nella melma per recuperare il compare nano.

Valerius - "Bene abbiamo ucciso l'hobgoblin, ho un'ideona su come uscire di qui!"
Zeuthen - "Ti trasformi nell'hobgoblin morto e faccio finta di averti ucciso?"
Valerius - "No mi trasformo nell'hobgoblin vivo! Divento il capo dei goblin, poi comando ai goblin di abbandonare le ostilità e indico elezioni libere!"

*Zeuthen e Valerius escono, realizzando tardi che manca qualcuno all'appello...*

Valerius dall'aspetto di hobgoblin - "Amici goblin! Ho sottomesso gli aggressori, vi comando di cessare le ostilità contro il villaggio!"

I Goblin - "Bastardo! Siamo liberi dal tuo controllo mentale! Ti uccideremo!"
Valerius (a Zeuthen) - "Ok, piano B! Fai finta di uccidermi e buttami nella melma..."

*una finta spadata e un tuffo nella melma dopo, l'elfo Valerius riappare*

Valerius - "Amici Goblin! Aiutateci a sconfiggere la melma!"
I goblin- "Col cavolo! Scappiamo e bruciamo la casa!!!"
Valerius - "Amici Gobliiiin!"
Zeuthen si butta nella melma, Valerius la brucia con una torcia e così, qualche impulso curativo dopo, unti di gelatina, i nostri eroi fuggono anch'essi dalla melma guardona, che li osserva con i suoi piccoli occhietti bulbosi...

La fine?????

****

Comunque, è stato Valerius a tirar fuori dalla gabbia Zeuthen, con un abile prova di scassinare!
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21/09/2016 07:45

PAOLO:

Calzari, ringraziamenti e velociraptor: ... e Bianchina che fine ha fatto?!


Campo base dei goblin. È l'alba.

I tre eroi sono finalmente fuori dalla capanna (che è stata bruciata da un'infinità di frecce incendiarie lanciate dai goblin, ormai liberi dall'influenza mentale dell'hobgoblin cieco) e si ergono in tutta la loro gloria:
· Zeuthen riporta ferite lacero-contuse sull'80% del corpo, ha parte dell'abbigliamento semi sciolto e ha perso anche i calzari, liquefatti dalla bava della belva distorcente.

· Ghildor è stato praticamente digerito dalla bestia distorcente, ha ferite praticamente mortali un pò ovunque ed è in vita solo per un caso molto fortuito. Naturalmente ha i calzari sciolti e, secondo le malelingue, anche la barba non è in condizioni migliori (riportando alla memoria dei nostalgici uno “zimbello dei nani” di nostra conoscenza...).

· Valerius sta bene, fatto salvo per una decina di frecce goblin nella schiena (che per amor di cronaca avrebbero ucciso un orso grizzly, ma tanto è d&d e il mauale è chiaro sul fatto che gli eroi sono così fighi che sopravvivono anche in situazioni assurde). NOTA: È l'unico che non si è fatto sciogliere gli stivali.

Dopo aver parlamentato con i goblin ed essersi autoeletti "ambasciatori del villaggio" ed aver rifiutato il ruolo di ambasciatori dell'orda goblin per l'evidente conflitto di interessi, decidono di tornare al villaggio dei gitani per immergersi nel bagno di folla e di assoluta riconoscenza*.

Tuttavia il dubbio sconvolgeva le loro menti: come fare a viaggiare per ore in mezzo alla foresta gelida ed inospitale se Zeuthen e Ghildor non avevano ne stivali ne calzari?
I goblin per sdebitarsi proposero di costruire loro dei calzari di ultima generazione, sfruttando un’idea imprenditoriale di un goblin mercante che era stato adeguatamente portato agli onori della cronaca goblin di quella regione**.
Basta prendere dell’argilla, prendere un tessuto, mettere i piedi nel tessuto piegato e poi colare l’argilla ancora morbida. Ta daàà! Ecco fatti gli stivali di Ghildor: belli pratici, sfoderabili (no, forse sfoderabili no) e resistenti alle intemperie (così resistenti che quando si solidificano ti restano per tutta la vita, che tu lo voglia oppure no).

Ghildor li guarda perplesso. Impreca. Va a sbarazzarsi dei nuovi “calzari”.

Zeuthen (sebbene non abbia molto bisogno di stivali in quanto il manuale del giocatore fa vedere che i draconidi vanno in giro scalzi) insiste per avere anche lui quei bei stivaletti che “lo fanno sentire molto nano”.
I goblin, poveracci, per prendere un panno di dimensioni sufficienti sono costretti a stracciare una delle loro rozze tende da campo. Una famiglia goblin dormirà al gelo questa notte…

Valerius si vanta dei suoi stivali “non” sciolti.

Zeuthen, Ghildor e Valerius si congedano e tornano al villaggio degli zingari. Ghildor si fa tutto il viaggio a piedi nudi, ma il dm non se ne accorge e quindi non ha alcun tipo di malus il giorno seguente. Zeuthen saltella tutto contento con quattrocentocinquanta chilogrammi di calcestruzzo al piedi: fortunatamente “non” ha dovuto guadare un fiume, altrimenti ce lo saremmo giocato.

Giunti all’accampamento di Pietra Grigia (si, me lo sono ricordato solo ora il nome) i nostri eroi si godono il caloroso benvenuto dei gitani. Il benvenuto si articola nelle seguenti fasi
· Tetro e Fergus dicono: "bravi, non avevamo voglia di espugnare da soli quell’accampamento, benché ne avessimo le possibilità"

· Gli eroi basiti dall’uscita cercano disperatamente di darsi all’alcol

· L’alcol è tenuto in serbo per la “festa di inverno” (una specie di orgia a cielo aperto con la quale i gitani cercheranno di rinfoltire le loro schiere per sopperire alle perdite dell’assalto goblin), quindi nemmeno una birra viene destinata ai nostri amici avventurieri.

· Ghildor e Zeuthen si incazzano come ippopotami alla fine della stagione delle piogge e decidono di andarsene. Valerius, più razionalmente pensa che sarebbe inutile stare in quel patetico villaggio un’ora in più del dovuto e quindi tutti decidono di andarsene il giorno dopo.

I nostri eroi vengono curati e prendono confidenza con gli oggetti magici trovati nel campo dei golbin:

· Valerius comprende che l’oggetto che ha ottenuto potrebbe avere qualcosa a che fare con la “ferocia”.

· Zeuthen capisce che il globo che ha preso dal capo hobgoblin è una sorta di guardia magica e che se scorporata dall’immenso bastone potrebbe anche essere trasportata.

· Ghildor si incazza che non ha ottenuto niente.

Zeuthen viene convocato inoltre da Rowena che gli dice di “voler curare meglio le sue ferite” e nel farlo gli stacca un po’ di pelle squamosa. Zeuthen trattiene l’urlo perché “i veri nani non fanno capire quando soffrono” e poi gli viene dato un intruglio da bere per curare la ferita.
Rowena con quella pelle di pseudo drago mesce una pozione in grado di ringiovanirla per la festa di inverno… (ci auguriamo tutti che le scagli di mezzo drago facciano un effetto momentaneo e che sul più bello torni vecchia e bacucca…).

I nostri eroi si congedano dal pacifico(?) villaggio di Pietra Grigia e dai suoi abitanti e intraprendono la strada verso sud, con la speranza che l’inverno ed il gelo non li raggiungano prima di essere giunti nella prima cittadina.
Il viaggio per i boschi ha così inizio ed i giorni iniziano a trascorrere tendenzialmente tranquilli. I nostri eroi hanno ottenuto come pagamento per i propri servigi una capretta (chiamata affettuosamente “Bianchina”) che sarebbe servita come fonte di latte e di sostentamento qualora non fossero stati in grado di cacciare con successo.

Morale della favola: i tre si affezionano a Bianchina che viene risparmiata e i gli avventurieri decidono di destreggiarsi nell’arte della caccia.
Durante una notte tuttavia il pericolo li circonda e li chiama nuovamente al dovere: sono assaliti nel sonno da delle creature mostruose e fameliche!

Valerius (che era il prescelto per il turno di guardia) sveglia Zeuthen che si alza di scatto e si arma. Ghildor non sente niente e continua a ronfare. Uno scontro feroce ha inizio...

Ma prima analizziamo il brave scambio di battute tra i giocatori:
· Tutti: Un attimo dm… facci capire cosa stiamo affrontando.

· Dm: Eh, sono tipo degli insetti con le ali e sono tanti, tipo sciame

· Tutti: Quindi sono tipo insettoidi alati

· Dm: No, più tipo dinosauri

· Tutti: Ma sono dinosauri alati simili ad insetti?

· Dm: *prende il manuale* Ecco qui, sono così! Ah, è vero non sono alati, ma sono tanti

· Tutti: ma questi sono come piccoli velociraptor!!!

· Dm: Già

· Tutti: *depressione aleggiante*

Fatto sta che i velociraptor in miniatura (ora chiamati Flagello) si avventano su Valerius:
· Valerius usa su di loro un potere da ladro in grado di accecarli.

· Zeuthen si alza, tira un calcio a Ghildor e poi si dirige verso gli insetti che stanno insidiando sia Valerius che la povera Bianchina (che sta belando in modo forsennato).
· Valerius e Zeuthen affrontano lo sciame che però è feroce.

· Ghildor si sveglia, si alza e si arma.

· Bianchina viene praticamente sbranata.

· Valerius usa un potere in grado di spostare il nemico e lo posiziona lontano da se stesso: praticamente davanti a Ghildor, che resta mezzo basito per il risveglio

· Ghildor pensa ai bei tempi passati al clan in cui il risveglio era seguito da una bella colazione a base di birra e cinghiale…

· Ghildor subisce la furia dello sciame.

· Zeuthen carica lo sciame ed inizia uno scontro furioso che vede i tre eroi uscire vincitori incontrastati (fatto salvo per i morsi e i brandelli di carne strappati dal Flagello-sciame).

Dopo qualche ringraziamento*** dato da Ghildor a Valerius per il bel regalo di uno sciame in faccia, il gruppo si ricompatta e va a soccorrere Bianchina. La capra versa in condizioni disperate…

Con gli occhi colmi di tristezza Ghildor, Valerius e Zeuthen decidono di proseguire (e forse di prendere con se del filetto di capra per il viaggio) e di raggiungere così la civiltà!!

Il cammino della gloria ricomincia!!

Domande assillanti:

· Bianchina verrà macellata in seduta stante?

· Gli zingari un minimo di riconoscenza ce l’hanno?

· A voi i velociraptor (benché piccoli) sembrano insetti?

· Azrael rientrarà a far parte del nostro gruppo?

· Possiamo brevettare il meccanismo goblin di creazione dei calzari?

· Ma specialmente: Pietra Felice perché non torna a trovarci??



*: vedi “nulla totale”.

**: potrebbe essere sinonimo di “brutale omicidio”

***: cerca “epiteti” sul vocabolario
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21/09/2016 07:51

PAOLO:

Che grande battaglia! Ecco tutto il nostro valore!!


Questa volta partiamo con alcune domande, semplici solo in apparenza.
• Perchè mai non riusciamo a finire uno scontro in modo dignitoso?
• Perchè continuiamo a prendere mazzate in continuazione anche se lo scontro è pensato per pg di primo livello e noi siamo di secondo?


Riprendiamo con la nostra bella avventura... ci sono tre tizi convinti di essere degli eroi che stanno cercando di arrivare al villaggio più vicino prima che li raggiunga il rigido inverno (descritto dal dm come grande glaciazione fatale) e quindi devono muoversi e alla svelta.

Dopo aver dato il colpo di grazia a Bianchina, averne stappato le pelli e mangiato le carni, i tre riprendono il viaggio verso sud. Dopo giorni e giorni (venti per la precisione) Ghildor si ricorda della scatola che gli fu donata dal fabbro della città (che ricordiamo essere non esattamente bendisposto nei confronti dei nani in generale), il quale disse esplicitamente di "non" aprirla prima del ventesimo giorno. Il nano è tutto eccitato e apre la scatola. Trova 4 ferri di cavallo. Ci resta male. Maledice il fabbro e tutta la sua discendenza e lancia uno dei ferri in una pozzanghera fangosa. Valerius lo raccoglie e vede che è perfettamente pulito nonostante il fango. In un impeto di generosità Valerius fa presente la cosa al gruppo. Ghildor resta tuttavia non soddisfatto del "dono", anche se forse qualche valore potrebbe anche averlo.

Riprendono il cammino. Le gelide foreste del settentrione lasciano il posto a radure e ad alberi un pò più radi. I tre incrociano anche una strada che gira verso sud. Decidono di percorrerla in modo tale da viaggiare più speditamente (bell'idea eh!).
La teoria che stava alla base della scelta di percorrere la strada era solida, ma chissà perchè gli imprevisti sono sempre in agguato! (sul manuale della quarta edizione c'è scritto che non può assolutamente esserci una sessione tranquilla, perchè gli autori si sono fatti lo sbattimento di creare un regolamento totalmente incentrato sulle legnate e quindi lo si deve usare!)

Stanno percorrendo la stradina quando scorgono delle orme sospette. Piccoli piedi, un pò palmati. Tutti si insospettiscono ancora di più quando scorgono alcune figure di coboldi in lontananza e sentono delle vocine stridule che urlano parole incomprensibili tipo: "HUMANOY, SCAS'A'CAZ"***. Nessuno dei tre baldi avventurieri poteva anche solo intuire il tremendo significato di quelle parole. Però a quel punto tutta la vena bellica del gruppo esplose. Con dei riflessi fulminei ed uno scatto che Bolts gli fa un baffo, Zeuthen carica il coboldo sul lato destro della strada, facendogli provare nuove frontiere del dolore: squartato in un colpo. Il "nano" si esalta e ruggisce, quando il dm afferma "cazzo esulti, è un gregario con 1pf". *gelo* (no, non il soffio. Era un'uscita tratta dal manuale di "come smorzare gli entusiasmi dei giocatori", Wizard of the Coast, tutti i diritti riservati).
Mentre il drago smette inspiegabilmente di esultare e di benedire Moradin due vocine spezzano il silenzio che è calato nella zona dicendo: "Ciao! Siamo qui!". Erano altri due coboldi che in precedenza erano nascosti dietro a dei macigni, ma equipaggiati in modo decisamente più professionale, con dei piccoli scudi molto simili a scaglie di drago e delle spade degne di tal nome. Zeuthen nota molto presto che l'apparente competenza di queste simpatiche creaturine "non" era solo di facciata. Con degli scatti fenomenali i due lo circondano e lo usano come il macellaio usa un quarto di bue. Gli fanno un dolore bestiale. Da sano adesso Zeuthen è già sanguinante.
Valerius e Ghildor si prodigano nell'aggredire gli altri coboldi che stanno assaltando il gruppo quando uno di questi emette un grido di dolore: "YAAAAAAAAAAAH". Muore stroncato da una decisione presa al volo dal dm...
In compenso dai macigni circostanti e dalla vegetazione fanno la loro comparsa altri coboldi. Uno di questi è singolare. Sembra una sorta di sciamano tribale sfigato. "Sarò sfigato ma ho con me dei globi-proiettili molto interessanti" dice lui.
Ed infatti decide di sperimentarne uno contro Zeuthen. Carica la fionda con un globo bluastro, prende la mira, tira e spalsh! Un'esplosione di freschezza di abbatta su Zeuthen! Molta freschezza, forse troppa... era un globo di gelo e ha fatto un gran male! Ora Zeuthen è "molto" sanguinante.

Ghildor e Valerius, ritenendo inaccettabile perdere Zeuthen in combattimento (in quanto probabilmente avevano già scommesso del denaro su una sua morte violenta all'interno di un tempo di Moradin durante un dibattito con un sacerdote) decidono di usare una cosa mai vista nelle battaglie del trio: la strategia.

Ghildor si avventa sui due coboldi che gli stanno davanti e che si frapponevano tra lui e lo sciamano (che intanto ghignava soddisfatto per il gran colpo sul draconide) ed inizia una lotta furibonda (è da notare il fatto che erano dei gregari... ma vabè).
Valerius intanto si guarda attorno a capisce che la situazione è grigissima. Opta allora per la soluzione estrema: il ciondolo con incise le rune tribali! Senza pensarci troppo e lo inghiotte in un sol boccone, come fa il lupo di Cappuccetto Rosso. Ecco, a proposito di lupi quel ciondolo trasforma istantaneamente chi lo inghiotte in un licantropo e gli garantisce poteri sensazionali.
Valerius ulula e si trasforma! E voi direte "cavolo, strano che un changeling di trasformi". Si, in effetti non è poi così strano, solo che quell'oggetto non si limita a trasformare fisicamente e tutti se ne accorgono subito:
Il primo potere sgravo di cui Valerius fa uso è il "balzo del lupo". Facendo leva sui suoi muscoli licantroizzati balza molto, ma molto lontano (12 quadretti!!) e si mette dietro ad uno dei coboldi che accerchiano Zeuthen, per poi colpirlo con i delicatissimi artigli che adesso si ritrova al posto delle mani.

Da notare qui è lo scambio di battute:

Fabio: "ah, con questi artigli il furtivo fa molto male!!"
Fabio: *dubbioso, sta pensando a qualcosa*
Fabio: *prende il manuale e sfoglia*
Fabio: "uhm, non posso fare i furtivi con questi artigli!!"
Tutti tranne il dm: *gelido momento di tristezza*
Dm: *ghigno compiaciuto*

Valerius manca il colpo.

In pratica la situazione è qualcosa del genere: C1 -> Z <-> C2 <-> V

Legenda:
C = Coboldo
Z = Zeuthen
V = Valerius
C -> Z = Coboldo può attaccare Zeuthen

Quindi abbiamo che Zeuthen è circondato e che C2 è circondato.
Il round successivo iniziano i veri problemi. C1 e C2 sono velocissimi e decidono che per cena vogliono lo "spezzatino di draconide" e pertanto colpiscono duramente Zeuthen, facendogli un male enorme.
Di tutta risposta Zeuthen usa i poteri di paladino e si autoimpone le mani (azione minore) e poi fa RECOVERY! Uhm, no niente recovery, è un'azione standard, meglio attaccare!!
Zeuthen opta per il "colpo perforante" e (stranamente) gli riesce! Ad uno dei due coboldi è stato asportato qualche organo a caso, ma ora è più incazzato che mai.

Nel frattempo Ghildor passa dei momenti gioiosi e spensierati con i coboldi. Manca il coboldo ma il suo "colpo falciante" permette di fare danni anche se manca il bersaglio.
Però il coboldo è solo un gregario e non subisce i danni collaterali. Ghildo impreca.
La lotta continua furibonda e alla fine Ghildor riesce a far fuori i due gregari.
Zeuthen tira qualche asciata qua e la, i coboldi iniziano anche loro a mancare (il dm ha smesso di fare tiri non inferiori a 15...) e Ghildor inizia ad inseguire lo sciamano (che nel frattempo lo stava bersagliando con i globi magici piuttosto pericolosi e poco graditi dalla pelle e dalla barba del nano.

Valerius intanto si occupa di finire il coboldo che ha vicino e lo squarta senza troppi complimenti. Zeuthen e Valerius si girano verso l'ultimo coboldo rimasto e iniziano a pestarlo duramente, sebbene Zeuthen fosse conciato veramente male (una sorta di ferita gigante che cammina).
Ghildor inizia a rincorrere il coboldo sciamano che, finiti i globi magici, si da alla ritirata. Le gambe corte del nano però non riescono a raggiungerlo, specialmente perchè il coboldo è abile e si rifugia nella boscaglia.
In suo aiuto accorre Valerius che con la sua grande agilità alla fine riesce ad averne ragione. Nel frattempo Ghildor e Zeuthen circondano l'ultimo coboldo e si preparano per il famoso "attacco combinato nanico".

Tale devastante attacco si è articolato nel modo seguente:
• Ghildor attinge al suo potere di valente guerriero (usa il suo bel potere giornaliero), urla, grida, si carica...
• Delu tira il dado e rotola, rotola, rotola.... giù dal tavolo!!
• Morale? Da regole antiche vale l'equivalenza "dado caduto dal tavolo = 1"
• Delu protesta in modo vano...
• Ghildor, tutto caricato e colmo di potenza fa roteare la sua micidiale ascia da battaglia e.... *swip* gli scivola, polverizzando all'istante un sasso per terra ed aprendo una crepa. L'attacco combinato nanico è sfumato.
• Ghildor inizia a chiedersi se non sia meglio arruolarsi in un'armata di elfi di greenpeace e fuggire lontano lontano....

Alla fine il coboldo viene ugualmente sconfitto dagli eroi che si ergono vittoriosi sui loro miseri assalitori!
Valerius "espelle misticamente" la pietra della ferocia dal suo petto e riassume le proprie sembianze naturali. O meglio non naturali visto che è un changeling trasformato in elfo per ingannare il mondo intero.

Ora la strada verso la cittadina è sgombra e priva di ostacoli. La mitica avventura dei tre eroi può procedere senza ulteriori intoppi.

Solo una cosa restava da fare: RECOVERY! RECOVERY! RECOVERY! (il bello della quarta edizione…)


Ora completiamo la narrazione con un pò di dubbi collettivi:
• Com'è che quella pietra delle licantropia è così incredibilmente potente?
• Perchè non ha effetti collaterali?
• Perchè il dm mi dice che in realtà il licantropo può andare in berserker e che quindi è un effetto indesiderato?
• Perchè ho come l'idea che di fatto il licantropo non ne sia punito ed invece i suoi poveri ed innocenti compagni di viaggio si?
• Perchè il dm mi ha detto "meno mille px"??
• Com'è che Delu poteve far evaporare con una mazzata il pericoloso coboldo ed invece ha sparato il dado dritto sul pavimento?
• Perchè il dm sono due o tre sessioni che fa una media tiri di 16/17?
• E perchè la nostra è inspiegabilmente bassa?
• Perché mai se la mappa quadrettata finisce non è possibile continuare a correre in quella direzione? C’è forse una barriera? Oppure i nostri incontri di d&d sono diventati come le arene degli incontri di final fantasy? (nel qual caso vorrei tanto avere la possibilità di evocare i Guardian Force)



A questi ed altri interrogativi certamente troveremo risposta nella prossima epica impresa!


***In lingua cobolda vuol dire: "il borsello o la vita, ma non pensiate che siamo cattivi, ci servono i vostri soldi per nutrire la nostra numerosa prole..." o anche "siamo famiglia povera..." e cose affini.
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21/09/2016 07:53

PAOLO:

Il nostro arrivo a WinterHeaven: che ridente cittadina!!


Dopo quasi tre settimane di viaggio gli avventurieri giungono infine nelle vicinanze della più ridente cittadina del nord: WinterHeaven. Come può ricordare vagamente il nome questo villaggio è rinomato per la sua capacità di convivere con il rigido inverno. È popolato da un migliaio di persone, per lo più umani.
Si, avete letto bene: mille abitanti. Il DM sostiene che sia un villaggetto, quando invece nel medioevo una città di mille abitanti quasi faceva stato, batteva moneta ed era in lizza per la conquista totale del continente… ma tralasciamo che è meglio.

WinterHeaven è circondata da mura di pietra liscia, logorata dagli anni e dalle intemperie che proteggono gli edifici e le persone dalle razzie dei coboldi che infestano la zona circostante. Di questa realtà brigantesca sono stati testimoni in prima persona i nostri baldi amici.
Dopo aver fatto un breve dibattito sul fatto che “le roccaforti naniche sono ben difese, quelle umane sono fatte con pietra di scarto e quelle elfiche probabilmente sono poco più sicure che una capanna sull’albero” i nostri amici procedono verso i due gendarmi che presidiano la porta della città.
Zeuthen, Ghildor e Valerius porgono delle domande argute ai soldati annoiati e non ne ricavano niente, se non la notizia che il mercato c’è ogni due giorni, ma solo un giorno alla settimana c’è il mercato “bello, vero e serio”. Ovviamente “non” era il giorno del mercato serio.

DM: “Vi dirigete immediatamente verso la locanda di… di… VRAFTON!? Ma che nome è?! Lo cambio subito in Paiolo Saltellante, si, suona meglio” .
I tre si dirigono verso la locanda, una semplice struttura ad un piano, costruita in pietra. All’interno dell’edificio incontrano alcuni avventori, per poi fare la conoscenza di Salvana Vrafton, la proprietaria che gli da il benvenuto e che gli offre delle camere per la notte. Dopo aver contrattato un po’ per il prezzo della prima notte ed aver scroccato tre birre i baldi avventurieri si dirigono verso il mercato.

Dopo un’ora di ricerche varie ed eventuali capiscono che l’unica bancarella buona è quella “delle cianfrusaglie”. Il venditore della suddetta bancarella (che per la cronaca vendeva cose un po’ a caso, peggio che alla fiera di Senigallia) si dimostra subito un abile contrattatore**. I nostri eroi, dopo un sacco di mercanteggiamenti comprano solo cose di poco conto:
Zeuthen compra un kit per l’arrampicata e ne è soddisfatto fino a quando Ghildor dice “ma non hai gli artigli ehmmm volevo dire le “mani robuste”? Che te ne fai dei rampini?”. La tristezza dilaga…
Dopo l’abile mercanteggiata si dirigono verso la bottega del fabbro. Il fabbro era un nano e con suo grande stupore si ritrova davanti un energumeno draconide con i simboli di Moradin sull’armatura che sostiene di essere un nano. Ghildor provvede nel far presente al fabbro la necessità di “compatire” Zeuthen e la faccenda si risolve così. I tre si dedicano al commercio vendendo tutto il ciarpame metallico che hanno trovato addosso ai coboldi, ricavandone ben trenta monete, in gran parte reinvestite. Valerius compra qualche cianfrusaglia da elfo e Zeuthen si appropria di uno scudo grande dando dentro (come quando ci sono gli ecoincentivi) il vecchio scudo leggero che aveva al braccio. Ghildor non trova niente di suo gradimento che costasse meno di millecinquecento venti monete d’oro e pertanto decide di lasciar perdere. In compenso decidono di andare dal “mago della città” per cercare di capire quali poteri si celano dietro agli zoccoli magici e al globo di protezione.

Il mago della città si rivela molto furbo. Abita in una torre a cinque piani di cui tre inutilizzati! A parte questo si rivela un mago abbastanza affidabile ed identifica gli oggetti.
Gli zoccoli di cavallo si rivelano essere dei semplicissimi zoccoli con un’aura di illusione: anche se sono sporchi sembrano sempre puliti!! Un bel vantaggio per “il cavaliere che non deve chiedere MAI!”
Il globo di protezione preso da Zeuthen si rivela essere una versione degradata dell’incantesimo di “allerta”. Infatti avverte le persone con un allarme sonoro se qualcosa o qualcuno cerca di entrare nel raggio di 9 metri da dove è posizionato il globo. L’unica pecca è che il globo funziona dalle 4 alle 6 ore ed il riposo medio dura 8 ore. Morale? Qualcuno deve star sveglio lo stesso a fare la guardia. Ah, ovviamente la parola magica d’attivazione si rivela essere l’originalissima “ALLERTA”, ma pronunciata in lingua goblin. Tradotto sarà qualcosa come “HUMANOY S’VEGLIA A C’AZ Z”.
Dopo essersi resi conto di aver speso del denaro per identificare gli oggetti quando il manuale dice apertamente che basta prendere in mano l’oggetto e “pensarci un po’ su” i tre se ne tornano verso la locanda, dove trascorreranno allegramente la serata, in attesa di trovare qualcosa di epico da fare in una cittadina che sembra essere l’apoteosi della pace e della serenità (coboldi esclusi).

Per ammissione del DM, l’avventura è strutturata in modo tale per cui, se non chiediamo “c’è qualche quest da portare a termine per caso in codesta landa?”, la quest stessa NON si sblocca. Indovinate cosa chiederemo nella prossima sessione?


Ed eccoci giunti alla fine della narrazione di questa settimana. E vai con le domande:
• Com’è che questa volta non è successo niente di strano?
• Forse perché l’avventura è scritta sul manuale e quindi il DM non ha potuto metterci del suo?
• Com’è che tutti i nomi delle locande inventati dal nostro DM hanno dentro la parola “Paiolo” oppure “Cervo” oppure “Boccale”?
• Perché dobbiamo sprecare soldi per identificare gli oggetti quando il manuale dice che non ce n’è bisogno?
• Cosa vuol dire “al tuo pg esplode una rotula e perdi un livello”?
• L’eladrin Azrael è definitivamente morto?
• E Pietra Felice come mai non torna?
• Ma soprattutto, perché il mago ha un botto di piani nella sua torre che non usa?
• Quanto paga inutilmente di ICI?
• E perché i maghi devono vivere per forza in una torre?
• Le villette a schiera gli fanno schifo?
• E ancora: ma in che cavolo di ambientazione stiamo giocando??
• Perché ci troviamo sprovvisti della benché minima abilità arcana?


Alla prossima avventura!

**: sinonimo di ladro.
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21/09/2016 07:58

PAOLO:

*nota insanguinata* Quella che segue è la cronaca di una fine.

Posta la domanda di rito in locanda, ossia qualcosa del tipo: "ma non c'è proprio nessun gesto eroico che possiamo fare per liberare codesta pacifica cittadina dalle lunghe zanne del male?" gli avventurieri vengono contattati dal sindaco (o da un suo delegato, come per la carta d'identità) e decidono di aiutarlo far cessare il minaccia delle razzie da parte dei coboldi.
Fare irruzione in una tana di coboldi trucidare quella quarantina di nemici ammassati tutti insieme (e senza magico per di più) doveva essere uno scherzo per loro!!

Gli impavidi lasciano la città di buon mattino. Il clima era rigido ma la loro gloria riscaldava i loro cuori. O forse era la birra a compiere il miracolo? beh, dettagli.
Si dirigono a ovest inoltrandosi nei gelidi boschi per tutto il giorno fino a giungere ad una piccola radura tra gli alberi dove decidono di accamparsi perla notte. Accendono il fuoco ed iniziano a cenare sobriamente. Il fuoco ardente rifletteva strani giochi di luce e le lingue di fiamma si agitavano in una danza ritmica. Tutti sono estasiati quando improvvisamente sentono come un'esplosione provenire dalle fiamme. Un'enorme massa infuocata fa la sua comparsa. Era Azrael, comparso dal nulla grazie ai suoi mistici poteri e pronto a riunirsi alla Grande Causa.
Il giorno dopo viaggiano ancora verso ovest fino a scorgere tra le fratte un circolo di pietre non lontano da un grande ruscello. In lontananza si poteva udire il fragore di una cascata. Valerius nota subito un gran numero di coboldi nelle vicinanze del circolo. Quelle maligne creature non potevano mettersi sulla strada del possente gruppo, ora riunito.
Usando strategie belliche da manuale gli eroi si lanciano nella zuffa uscendone totalmente illesi (cosa mai successa).
Le uniche pecche della vicenda, che per la cronaca hanno rovinato un pò i fasteggiamente sono le seguenti:
• il DM ha detto: "cazzo esutlate che quelli che avete ucciso erano solo dei gregari!!"
• un coboldo è fuggito dentro una caverna vicino alla cascata

Ma gli indomiti non si fanno certo impensierire da dei miseri coboldi no? Nessun personaggio di d&d che sia poi diventato famoso si è mai curato di queste stupide bestie!!

Si dirigono verso la caverna in perfetta formazione. La formazione di battaglia compatta e solida si era appena dimostrata vincente, pertanto l'avrebbero adottata anche contro tutti gli altri nemici.
La caverna era fredda, umida ed intricata. Solo delle torce illuminavano malamente i cunicoli.

I coboldi erano li ad aspettarli: parte così la mischia finale.

• Ghildor e Zeuthen in prima fila
• Valrius come striker mordi e fuggi
• Azrael come warlock striker che coursava i nemici. NOTA: la cosa che ho imparato in questo scontro è "MAI mettersi contro un warlock", può portare di una sfiga incalcolabile, maledice tutti a caso, piu' di uno zoo di gatti neri e piu' di 200 specchi infranti.

La mischia ha inizio ed il gruppo ha buon gioco sulla prima ondata, anche se viene separato. E questo ne determinerà la fine.
Dal cunicolo adiacente sbucano una quantità preoccupante di coboldi alcuni drago scudi, altri sciamani, altri schermagliatori. Inizia la rissa e Zeuthen usa le sue abilità di soffio spazzando via due o tre gregari, Ghildor mena fendenti di qua e di la, Valerius lancia pugnali e pugnala alla schiena. Azrael coursa (ossia fa "lo standard") e usa poteri profani da warlock a destra e a sinistra.
Tutti sentono di potercela fare però!!
Nonostante gli accerchiamenti, i recovery e le botte prese, anche i nemici iniziano a cadere come foglie. Ma poi la situazione cambia: fa la sua comparsa "Zanna di Ferro". Un goblin nerboruto e dall'aria cattiva. Furibondo per l'assalto al suo covo segreto si lancia contro gli eroi.

Ghildor mena ma viene accerchiato, Valerius pugnala alle spalle i nemici, Zeuthen tira fendenti a caso e Azrael maledice... Ma Zanna di Ferro si dimostra un degno capo. Zeuthen lo affronta ma nonolstante i poteri utilizzati e la grande mole di ferite inferte, non riesce a però a ridurre la bestia all'impotenza. Nel frattempo i coboldi colpiscono in combinazione Ghildor facendolo cadere a terra morente. Zeuthen continua il suo duello ma Zanna di Ferro non cede. Zeuthen viene accerchiato dai coboldi che si sono spostati dopo aver abbattuto Ghildor. Il loro attacco sincronizzato colpisce troppo duramente Zeuthen che riesce solo ad usare il suo potere giornaliero "DOLORE MORTALE" (tipico potere soave dei paladini di questa edizione) per cercare di ammazzare Zanna di Ferro prima di essere massacrato. In effetti il potere da paladino fa parecchio male al goblin, che però non cade. Zeuthen invece si. Cade morente intravedendo lo spettro di Pietra Felice poco prima di crollare al suolo…
Poi avviene il miracolo: Ghildor recupera le forze e si rialza totalmente insanguinato. Dirige la sua tremenda ira contro un coboldo vicino, ma manca il bersaglio. I coboldi lo massacrano trafiggendolo con le loro lance tribali.

Poi i coboldi assaltano Velerius e Arzael che ripiegano verso l'uscita ma Zanna di Ferro è già contro di loro. Cercano di reagire, ma la furia del goblin (un colosso per essere di quella razza) senza paragoni e li scaraventa contro il muro, per poi ucciderli con la sua pesante ascia.

In pochi istanti il gruppo di eroi piu' promettente del continente è stato annientato. A pochi passi da Babbo Natale (tenuto prigioniero nella caverna....).

Rattristatevi o lettori, mai piu' sentirete le nobili gesta di Azrael, Ghildor, Valerius e Zeuthen!!



FINE DELLA NARRAZIONE

Momento di commozione prego:

Ci piace ricordarli così.

Azrael: rannicchiato dentro un tronco cavo per nascondersi da un’orda di goblin incazzati
Ghildor: nel bel mezzo di una gara di rutti a seguito di una bevuta da intenditori
Valerius: trasformato in un goblin e bersagliato dalle frecce, dalle lance e dalle asce da lancio dei suoi stessi amici
Zeuthen: a vantasi di quanto siano forti e audaci “i nani del suo clan” e a domandarsi che fine abbia fatto Pietra Felice…
[Modificato da Faccia da cavallo 21/09/2016 07:59]
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