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La Corte
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Il grande libro della storia del mondo

Ultimo Aggiornamento: 23/09/2016 08:35
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23/09/2016 08:22

YURI:

-Capitolo I-

IL PALADINO NATURALISTA , LA DRUIDA INCENDIARIA, IL NANO INCAZZOSO E UN LADRO RICCHIONE


Sul finire dell’ estate nel mezzo delle Marche d’Argento fa comunque molto freddo, un freddo intenso pungente che ti ghiaccia il moccio appena esce da naso
Questo lo sanno bene i nostri eroi che per un motivo o per un altro sono finiti su una strada polverosa verso Dead Snows a cercar fortuna.

Si sa la strada nasconde molte insidie, la strada è lunga e faticosa così:

C'è chi stanco\a di camminare nei suoi abiti lilla e nei suoi stivaletti eleganti chiede un passaggio ad un contadino su di un carro, cerca di convincerlo con una storia strappa lacrime, tratta sul prezzo del passaggio, poi in un caldo abbraccio lo deruba e lo paga con la sua stessa moneta.

C’è chi cammina scontroso e incazzato in cerca di una rissa poi quando trova dei lupi, resi mansueti da un incantesimo di una sedicente druida Mezzelfa dal “alto” della sua Nanica lungimiranza se ne frega e carica a testa bassa roteando a due mani un mazzafrusto e spargendo cervello di lupo qui e la

C’è chi sente rumori nel vento, puzzo di sangue lungo la strada, cerca di dare l’allarme ma viene derisa. Scopre un branco di lupi famelici, prontamente con le sue doti di druida li rabbonisce, alcuni però non placano la loro ira e allora la druida facendo appello ancora una volta alle forze della natura chiede all’erba e alle radici di crescere e di intrappolare i suoi nemici….ma i lupi oltre che famelici sono parecchio agili.
Così la decisione si fa repentina….affanculo la natura e sti cazzo di lupi….globi infuocati appaiono sulle mani della druida e l’odore di pelo bruciato si diffonde nell’aria.

C'è chi è un possente Paladino di Chauntea che sta andando in giro per valli e per orti a diffondere la buona novella, a piantar semini e a odorar margherite quando si trova nel bel mezzo di un battaglia: un nano e una mezzelfa affrontano un branco di lupi… non può tirarsi indietro… non può non intervenire.
Affida le proprie preghiere alla provvidenza del suo Dio e si ritrova il lupo più grosso che abbia mai visto pronto a squarciagli la gola, ma non teme e confida in Chauntea alza il suo falcion pronto a colpire, quando le piante che tanto ama gli si avvinghiano sulle gambe impedendogli di muoversi…. sarà una prova della saggia Dea della natura si dice….bel momento del cazzo per mettermi alla prova pensa mentre le fauci del lupo si avvicinano…

Si sa, lungo la strada c'è gente parecchio strani…..
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23/09/2016 08:24

YURI:


-Capitolo II-

[qui c'era solo un immagine ma non la carica più e non ho idea di quale fosse!]
[Modificato da Faccia da cavallo 23/09/2016 08:26]
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23/09/2016 08:30


YURI:

-Capitolo III-

IL DIARIO SEGRETO DI MIMI: L'OSPITALITA' DEI NANI


Al ladro…al ladro!!!”
“Io non ho fatto nulla!” Grido ancor prima aprire gli occhi.
Realizzo che non si stanno riferendo a me proprio mentre il possente uomo con cui divido, suo malgrado, il giaciglio apre gli occhi e tanto schifato quanto stupito cerca di buttarmi giù dal letto, io schivo con fluidità e mi alzo in piedi.
Lo stesso ahimè non può dire il povero ladro che non è altro che un bambino di dieci anni a cui “Testa di lupo”, un nano attaccabrighe presentatomi poco prima, fa esplodere il ginocchio con un calcione.
Il bambino grida come un ossesso mentre tutti tranne il mio compagno di letto mandano occhiate di rimprovero al troppo zelante nano.
Fustacchio, il paladino di Chauntea, si avvicina al dolorante bambino e con una certa ovvietà dichiara che l’articolazione è rotta.
Attirati dal frastuono ecco finalmente giungere i nani adoratori di Marthammor, Dio dell’ospitalità, che gestiscono lo spizio.
“Che succede qui?”
“Presto andate a chiamare Kerrilla, la guaritrice, c’è un bambino ferito…” faccio io prontamente
“La signora sta riposando nelle stanze qui sopra non deve essere disturbata….” Risponde lui dedicandosi poi a parlare con i presenti per capire cosa sta succedendo.
“ C’è un ferito chiamate la curatrice…..”
“Ho detto che deve riposare…”
- Ho visto la sacerdotessa qualche ora prima praticamente resuscitare un donna morta, mi è sembrata una persona buona non credo che se la prenderà se la si sveglia di notte per curare un bambino che potrebbe non camminare mai più altrimenti. – Penso
“Non credo” rispondo.
Afferro un bastone da passeggio di un altro ospite e inizio a battere sul soffitto.
Vengo ripreso a male parole dal nano, io ribatto che il loro senso dell’ ospitalità fa schifo e che Marthammor sicuramente non sarà contento del suo operato, lui mi rimbecca dicendo che faccio troppa confusione.
D’ un tratto Fustacchio afferra un letto lo alza sopra la testa e lo frantuma al suolo riuscendo a portare il silenzio nella stanza, tranne per il bambino che, miracolosamente non ancora svenuto, si lamenta come un lupo preso in una tagliola.
- Beh il nano a lui non dice niente? E si che ha fatto un casino tale da svegliare tutti i gli ospitii.- penso
Decido di prendere in mano la situazione: mentre il nano mi ignora, esco dalla stanza e furtivamente salgo le scale della sala comune portandomi al secondo piano con la ferma intenzione di andare a svegliare la Sacerdotessa di Marthammor, Dio dell’ospitalità.
Mi trovo davanti un corridoio pieno di porte sia sulla destra che sulla sinistra.
-Meno pensieri e più azione.- penso
Deciso così di bussare a tutte le porte.
Dopo aver bussato solamente a quattro porte queste praticamente all’ istante iniziano a vomitare nani furenti pronti alla rissa.
-Per Tymoria - penso, - questi dovevano dormire vestiti dietro l’uscio, in pochi istanti si sono svegliati, hanno capito cosa stava succedendo e sono usciti incazzati dalle loro stanze che oltretutto probabilmente erano chiuse a chiave.-
Imperterrito, avendo soprattutto un’orda di nani imbestialiti che mi blocca la strada del ritorno, decido di proseguire a passo di carica e di non perdere l’occasione di bussare ad un'altra ventina di porte.
Eccomi ad un bivio …destra decido mentre penso:
- Minchia se è grosso sto posto e si che da fuori sembrava un magazzino, si trattano bene sti seguaci di Marthammor, Dio dell’ospitalità. Ne devono fare di grana.
Busso ad un’altra decina di porte, i rumori dei sempre più incazzati nani sembrano un fiume in piena, sono arrivato al capolinea davanti a me solo una finestra. Guardo giù saranno tre metri….
Mi volto, guardo i miei inseguitori che ghignano verso di me. Non scorgo la Sacerdotessa.
- Che malasorte…chi l’avrebbe detto….e si che ho svegliato un’intera legione di sti mezzi uomini barbuti…e va beh ci sarà ancora da divertirsi, ringraziando Tymoria!
Faccio un sospiro... mi volto …. salto attraverso la finestra e in un vaporoso svolazzare di sete fuxia volo per tre metri atterrando con una armoniosa piroletta e rimettendomi in piedi.
Mi volto, faccio un cenno di saluto ai nani che si affacciano impotenti alla finestra e rientro nel locale.
Un nano mi aspetta sulla soglia e mi intima di seguirlo.
“Non credo caro, dammi una buona ragione per seguirti.”
Questo non mi risponde se non con un'altra minacci.
- Che strani questi adoratori Marthammor, Dio dell’ospitalità devono avere un concetto davvero strano di come si tratta l’ospite…..-
Questo mi afferra e mi butta a terra io mi divincolo, mi libero dalla sua presa e….
“Aiuto qualcuno mi aiuti, quest’uomo mi sta aggredendo, un adoratore di Marthammor, Dio dell’ospitalità sta aggredendo un suo ospite…mi è stato offerto un pasto e un letto e ora mi stanno picchiando Marthammor, Dio dell’ospitalità non sarà affatto contendo dei suoi fedeli …. aiuto…. aiuto….” Grido a squarciagola.
Dieci nani mi circondano parlottano tra di loro, poi mi comunicano che lì non sono il benvenuto… che sono esiliato dallo spizio di Marthammor, Dio dell’ospitalità.
- Strano concetto di ospitalità e pensare che io volevo solo aiutare un bambino ferito…. La vita è proprio ingiusta verso i generosi di spirito. Forse ho capito male e Marthammor, Dio dell’ospitalità è una divinità malvagia, dovrò andare a chiedere in qualche tempio giù a Death Snow- penso.
Raccolgo i miei quattro stracci mentre vedo che Fustacchio sta cercando di steccare alla bene e meglio la gamba del bambino, gli offro un mio foulard da usare come benda e vengo scortato fuori.
Appena uscito dal cancello mi siedo a terra e comincio a cantare la mia storia di come sia solo una mera illusione la tanta declamata ospitalità di Marthammor.
Ed ecco che due stupide sentinelle non fanno che confermare le mie tesi.
“Hai bestemmiato…. Ritira subito ciò che hai detto.”
“Non credo” rispondo io “ho solo detto ciò che è accaduto.”
Per tutta risposta vengo bersagliato da due dardi di balestra…che mi mancano clamorosamente.
“Il vostro Dio è una merda confronto a Tymoria, la buona sorte è dalla mia” grido mentre fuggo oltre il muro di cinta e penso – Devono essere parecchio strani i dogmi di Marthammor, Dio dell’ospitalità oppure questi qui non hanno proprio capito un cazzo dei precetti del loro Dio.-
Faccio il giro dell’edificio e ci metto più di due minuti.
- La mia città aveva quartieri meno vasti – penso
Mi affaccio dal cancello e vedo una sola guardia.
- Quasi quasi gli tiro un sasso –penso
Poi vedo uscire la seconda guardia seguita da un'altra decina di nani armati di tutto punto….
- Che strani strumenti hanno i questi seguaci di Marthammor, Dio dell’ospitalità, per dispensare la benevolenza del loro Dio, cazzo ci facevano tutti sti guerrieri in uno spizio?” – penso.
Deciso di giungere a più miti consigli e di darmi alla macchia nel bosco.
Salgo su di un albero e dormo sereno perché si sa i nani guardano solo verso il basso…..

Al mattino aspetto i miei “amici” allo svincolo che del sentiero che porta in città e li vedo arrivare trotterellando dietro Kerrilla.
“Dov’eri ieri sera? Non hai sentito tutto il frastuono? Come sta il bambino?” le domando.
E quella in tutta risposta mi vomita addosso un fiume di accusa e altezzosa, dal suo metro e dieci, mi rimbecca dicendomi di darle del lei e di non permettermi di usare quel tono.
- Per nulla diplomatica questa sacerdotessa di Marthammor, Dio dell’ospitalità. – penso
Le racconto la mia versione.
Lei continua ad insultarmi.
“ Ehi chiedi al tuo Dio se dico cazzate. Sparami un incantesimo di Verità, forza e vediamo chi sta mentendo…” mostro baldanzoso il petto.
Lei si gira sdegnata senza proferir parola.
- Ecco brava, povera scema, girati e non dire più nulla che non c’hai un cazzo da dire, che sei dalla parte del torto, stupida nana.- penso
“Non voglio più vederti” afferma lei.
“Allora camminami davanti a me e non ti voltare.”

Camminiamo in silenzio sino in città, l’attraversiamo in silenzio arrivando ad un tempio di Lathander tutti entrano e quando tocca me entrare le guardie del Signore dell’ Alba, mi intimano l’Alt.
“Tu non puoi entrare?”
“Il tempio è chiuso ai fedeli dunque?” rispondo prontamente.
“Se Kerrilla dice che è chiuso… è chiuso.”
“Bene” rispondo con un sorriso e mi allontano verso una locanda.
- Deve saperci fare a letto quella nana, se il sacerdote di Lathander è pronto a dar retta a tutti i capricci di una sacerdotessa di Marthammor, Dio dell’ospitalità e di mettere il suo dio in secondo piano.
Penso – oltretutto poi sta nana, mi ha sbattuto la porta in faccia persino del tempio del Dio del Mattino giusto per vendicarsi e per farmi un dispetto…..davvero strano il concetto di ospitalità di ‘sti nani....che io poi ho fatto tutto questo perchè volevo solo aiutare un bambino ferito.....-
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23/09/2016 08:31


LUCA:


Se c'è una cosa che non sopporto è chi froda gli averi altrui. E' per questo che al grido "al ladroooo al ladroooo" della orecchieapunta sono corso nudo verso la figura rannicchiata che cercava di derubarne gli averi dallo zaino e ho tirato un forte calcio per danneggiarne le voglie di furto. Il fatto che poi, a calma avvenuta, mi sia reso conto che fosse un poppante poco conta. Così come il ramo malato va reciso subito al fine di evitare che la pianta ne subisca i malefici effetti allo stesso modo il ragazzino che in tenera età deruba il prossimo va educato con sonori correttivi!

Fatto il mio dovere e lasciato che un aitante gambelunghe iniziasse a fare la morale su cosa fosse più giusto fare mi concentrai su un altro aitante giovane, meno rompiscatole del primo, il quale si lamentava di aver condiviso il letto un uomo vestito di rosa la sera prima.

"L'hai conosciuto ieri e già ci vai a letto??" gli chiesi abbastanza stupito. Mi rispose che non era sua intenzione farlo. Forse aveva bevuto troppo... io non conosco bene le usanze degli umani, se gli piace fare cose tra maschi è un problema loro che io non posso assolutamente giudicare, però lamentarsi dopo aver commesso il fattaccio è quanto meno grottesco!

Ne sfociò un'altra discussione che, a mio avviso, si sarebbe risolta in tempo minore con una sonora scazzottata. Invece gli umani parlottarono tra loro per molto tempo coinvolgendo anche alcuni fratelli nani. Preferii tirarmene fuori, altrimenti la scazzottata sarebbe arrivata lo stesso.

Dopo aver ripreso il riposo ci incontrammo nuovamente col tizio vestito di rosa sulla strada che conduceva al tempio di Lathander. Era sparito per cercare una bellissima chierica di Marthammor dall'angelico nome di Kerrilla. Anche in questa circostanza nacque l'ennesima discussione con l'avvenente curatrice che dovette trattenersi più volte dal riempire di sganassoni urticanti quel mezzo uomo e mezzo... mezzo boh.

Raggiungemmo il tempio di Lathander e ci fu dato l'obiettivo della nostra prima missione nella zona. Ancora non so perché mi sono unito a questi avventurieri, parlano veramente troppo e lasciano poco spazio ai fatti, ma ho come l'impressione che con loro il mio braccio si irrobustirà.

Ho un solo obiettivo e si chiama vendetta.
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23/09/2016 08:32

CASI:

L'ira di un animo barbaro


Dopo un tentativo di furto avvenuto nella notte ad opera di uno sporco bambino ladro, il giovane Gawein svegliato di soprassalto, si ritrova nel suo giaciglio con orrida sorpresa un individuo in fucsia che prova ad approfittarsi di lui, intontito dal brusco risveglio prova a scansarlo ma senza riuscirci

nei suoi pensieri inizia così a sorgere una forte rabbia, un ira dal profondo ma che viene bloccata poichè nelle vicinanze stava quasi per scoppiare una rissa, in merito alla sorte che avrebbe dovuto subire il giovane ladro cuccato con le mani nella marmellata

il grande e possente barbaro si trovò subito d'accordo con un giovane nano nel consigliare una pena esemplare da infliggere al giovane schifoso,odiando lui per principio chi non riusciva a sopravvivere con le proprie forze e si trovava a parassitare gli altri rubando. e mentre cercava l'individuo in fucsia per chiedere spiegazioni, costui era ormai scomparso ai suoi occhi.

il giorno successivo pur contro la sua opinione il giovane ladro fu graziato con una blanda punizione, favorendo così l'idea che sicuramente nascerà in lui, che potrà fare ciò che vuole nella propria vita e che tanto non riceverà punizioni troppo severe.l'individuo in fucsia era sparito per l'intera nottata, l'ira era stata sostituita dallo schifo e dalla vergogna per quell'individuo, che tuttavia rispunta poco dopo mettendosi a discutere animatamente con la chierica kerrilla, che lo grazia da una sonora lezione avvalendosi della sua esperienza e saggezza

il pensiero andò subito alla vendetta, ma venne controllato;' è giusto conoscere il proprio nemico e affrontarlo nel momento più opportuno ' questa era frase che il padre gli aveva insegnato addestrandolo da piccolo sui monti gelati di rauvin, e seguì tale precetto.

arrivati al tempio con la nana chierica ci venne affidata un importante missione,andare a scovare gli accampamenti di goblin che stanno spargendo paura e devastazione con numerose sparizioni nei dintorni della città. solo a parlare di tali questioni Gawein si illuminava, cacciare gli orchi, i goblin e feccia simile lo riempiva di gioia , sentiva di fare un favore al mondo, alla sua tribù che da sempre si batteva con vili creature di quel calibro, e a sè stesso, poichè non perdeva di vista la sua mssione, diventare il miglior guerriero possibile e far tesoro delle esperienze di vita prima di tornare sui suoi monti

Così inizia la caccia,ma sempre nel pensiero rimane l'idea ' ti terrò d'occhio ambiguo uomo in rosa, e per Tempus se verrai a infastidirmi ancora dovrai affrontare la mia ira!'
[Modificato da Faccia da cavallo 23/09/2016 08:33]
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23/09/2016 08:33

PAOLO:

. . . Inserire QUI il riassunto delle "puntate successive"....
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23/09/2016 08:34

CASI:

I nostri eroi dopo un' ardua battaglia con 2 lupi e un lupo con cicatrice molto malefico e un goblin cecchino molto fortunato riescono a prevalere seppur con qualche acciacco, infatti il prode paladino luminoso subisce una considerevole quantità di danni (come di consueto) ma rimedia autocurandosi appellandosi alla benevolenza della sua dea, la druida e il grande barbaro vengono storditi da una pietra del tuono che toglie loro le funzioni uditive a tempo indeterminato per quello che ne sanno i 2 malcapitati.Una volta risistemati , data la temperatura in calo e anche la giornata che volgeva al tramonto, i nostri eroi inviano l'uomo fucsia alla ricerca di tracce e in esplorazione (e da quel momento non se ne seppe più nulla) ma attendendo invano il suo ritorno il prode paladino e la druida Nymeria vanno in avanscoperta per cercare mimi e per vedere il campo nemico, o almeno l'esterno della grotta. Una volta tornati riferiscono le condizioni del campo di battaglia che hanno trovato stranamente vuoto...tutto il gruppo quindi decide che l'assenza di mimi potrebbe significare una sua eventuale cattura con conseguente seviziamento, (anche se obiezioni su presunto piacere di quest'ultimo a riceverlo siano state pensate ma non espresse) e che sia necessaria un ' azione di salvataggio.
Avvicinandosi all'entrata della grotta la mezz' elfa il nano e il barbaro affidandosi alle loro conoscenze della natura, in quel momento superiori al paladino, scorgono molte impronte che si dirigevano all'imboccatura della grotta, di notevoli dimensioni, e sparivano al suo interno...subito il barbaro sospettò una trappola servita su un piatto d'argento e avvisò il gruppo.
Vengono quindi valutate varie opzioni per fare irruzione nella grotta, il paladino propone immediatamente di entrare piano piano 'FACENDO IL MINOR RUMORE POSSIBILE' ma viene per grazia di Tempus zittito da un grugnito barbaro in forte disaccordo su codesta tattica; E proprio il barbaro stranamente ispirato, propone di stanarli con il fuoco, proponendo alla mezz'elfa di incendiare l'interno della grotta e pensando che una volta che i goblin all'interno, accecati dal fumo e dalle fiamme avessero imboccato l'uscita sarebbero stati sorpresi all'entrata sia dalle nostre spade che da una trappola sapientemente pensata e costruita dal nano Aske e dal suo barbaro amico.
Incredibilmente però (20 VOLTE INCREDIBILMENTE) Jonas ricorda che nel suo villaggio Pristis era passato un saggio che aveva istruito gli anziani sull'utilizzo della polvere nera o polvere da sparo e anche sulla realizzazione di molotov improvvisate e tali insegnamenti erano stati passati fini a lui!!!! Quindi realizza un capolavoro di alkimia e chimica e arte e ne scaturisce una molotov fatta da una fiasca di olio combustibile e uno straccio ammuffito ma PERFETTA. L'elfa per permettere a tutti di vedere nell'antro oscuro incanta la spada del paladino con un incantesimo di luce col quale aveva acceso precedentemente l'uomo fucsia.
Quindi si decide di entrare in grotta e Jonas affacciandosi dietro allo scudo viene sfiorato da una salva di frecce che lo mancano incredibilmente, con prontezza di riflessi subito lancia la sua bomba improvvisata e si ripara, la molotov fa un ampia parabola e si va a schiantare proprio nel punto indicato dall'acuta vista del nano...... ED IL BOSCO INTERO VENNE SCOSSO DALLA DEFLAGRAZIONE NUCLEARE SCATURITA DAL PERFETTO ORDIGNO, una fiammata esce dalla grotta ed i nostri eroi sono investiti da una luce accecante e dallo spostamento d'aria. A questo punto si fa irruzione, il barbaro e il paladino avanti a tutti, e a ruota l'elfa e il nano e si trovano davanti a uno spettacolo incredibile, attorno a loro scorgono delle rocce carsiche messe ad arte con delle feritoie che ne facevano una perfetta postazione da battaglia, un patibolo...ma dietro al patibolo c'erano solo i cadaveri fumanti di 7 goblin inceneriti dall'esplosione.....
tutti sono ammirati nei confronti dell'arte di Jonas tranne l'elfa che è schifata da queste armi alchemiche, che dissacrano la purezza del fuoco naturale! L'elfa è tanto schifata che si rifiuta di saccheggiare i cadaveri li intorno che vengono soavemente ripuliti dal barbaro da Jonas e dal nano...
A questo punto i nostri eroi procedono verso la camera successiva dove trovano un 'accoglienza fatta da frecce di 4 goblin che colpiscono il barbaro e l'elfa e da un goblin con un mazzafrusto potente,i goblin si trovano in una stanza ampia dopo uno stretto corridoio attraversata da un torrente abbastanza forte con un ponticello fatto da assi di legno ma i 5 vengono annichiliti dall'incalzare del paladino dall'ira barbarica scaturita dalla leggera ferita, dalle martellata del nano e dalle fiammate della druida stranamente precisa.
A questo punto i nostri eroi si ricompongono e yonas utilizza la sua ultima possibilità di guarirsi (ed è anche avvisato dalla dea con un messaggio sonoro da supermercato di non rompere più le scatole con altre richieste di guarigione prima di aver dormito 8 ore)...e decidono di procedere nell'esplorazione trovandosi in una camera vuota con un buco nel pavimento di pietra e una catena che permetteva la discesa, ma senza poter vedere cosa c'è sotto...il barbaro anche se non molto convinto, data la migliore forma fisica scende per primo sprezzante del pericolo e si trova di fronte a 5 goblin, di cui uno che brandisce una spada lunga, viene subito attaccato ma senza successo il che gli permette di uccidere subito uno dei goblin con un colpo solo, quando ecco che Nymeria scende dalla catena e dopo di lei Jonas che però indebolito da una ferita al braccio e da una non proprio perfetta capacità nello scalare precipita su Nymeria atterrandola e facendole pure male,...intanto il barbaro schiva più che può i colpi dei 4 goblin e li tiene impegnati EROICAMENTE ma non può resistere all'infinito e infatti viene colpito dal più pericoloso dei tre, una bestia di goblin con treccia e tatuaggio simbolico sulla faccia, stesso simbolo impresso sulla spada che brandisce che gli causa non pochi danni, ma viene aiutato dal nano (che è riuscito a evitare il casino che succedeva dietro tra Jonas e Nymeria impegnati nel rialzarsi e nell'uccidere 2 dei 4 goblin... il nano riesce a colpirlo ripetutamente ma non lo atterra, lo stesso barbaro lo colpisce una volta ma non lo uccide, servirono infatti altri numerosi attacchi fino al colpo decisivo avvalorato dall'ira barbarica e dall'incalzare per il goblin rimasto ed i due vengono spappolati e sparsi ovunque fino alla volta della caverna.
ora i nostri eroi perquisiscono i cadaveri e trovano delle ampolle con liquidi strani, monete d'oro e argento in considerevole quantità, anche dai cadaveri precedenti e Nymeria informa tutti che la spada lunga che era portata dal goblin più robusto e con notevoli doti guerresche è magica!il bottino rimane li sparso in attesa di essere spartito equamente!I goblin vengono decapitati e scalpati (ora il nano viaggia con attaccato allo zaino un filo di spago con una ventina di teschi penzolanti)...i nostri eroi ora si trovano davanti a un dilemma, ritirasi e curarsi le ferite o proseguire nell'esplorazione dati i problemi causati ai ranghi goblinici??...E soprattutto...nella mente dei guerrieri del gruppo frulla un'idea preoccupante che si può riassumere così...' se l'uomo fucsia non è stato catturato ma era appartato nella boscaglia a cagare e poi ci salta fuori come se nulla fosse...lo scentriamo di schiaffi!!!!'
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23/09/2016 08:35

LUCA:

Diario di Aske, "la vendetta è un piatto che si serve con la birra".



Nonostante il sole fosse alto un gelido vento raffreddava il mio mento ormai privo di barba. Il campo di battaglia andava lasciato il più velocemente possibile al fine di non concedere troppo tempo ai goblin per potersi organizzare. L'impugnatura del mazzafrusto era danneggiata ed io sapevo benissimo che l'arma non avrebbe retto a lungo. Troppi erano stati i colpi inferti negli ultimi tempi e non sempre ero stato in grado di dosare la mia forza, soprattutto nell'ultimo combattimento, quando avevo poderosamente spezzato parecchie radici dell'albero sul quale si nascondeva l'arciere goblin.

Il "gambelunghe dalle vesti eccentriche" si era dileguato nel tentativo di recuperare qualche informazione utile e da parecchie clessidre non faceva ritorno. Il "gambelunghe paladino" si propose di andare alla sua ricerca in compagnia della "recchiappunta" lasciandomi solo con l'"attaccabrighe", tanto valido in battaglia quanto inefficiente a letto in compagnia di una donna.

Passarono molti istanti ed i due tornarono senza avere notizie dell'"effeminato". Pareva evidente a tutti ch'egli potesse essere stato catturato da quelle infami bestie pertanto non vi era tempo ulteriore da spendere in chiacchiere, come invece avrebbe preferito il "gambelunghe paladino" che d'ora in poi chiamerò sarcasticamente "cuor di leone" per la sottilissima voglia di battersi corpo a corpo.

Finalmente, grazie anche alla collaborazione dell'"attaccabrighe", riuscii a convincere il gruppo a dirigerci in direzione di quella che probabilmente era la tana dei goblin. Raggiungemmo una grotta visibilmente battuta da goblin e lupi e decidemmo sul da farsi. Colsi il movimento di una figura dietro alcuni detriti all'interno della grotta e compresi che erano già pronti per tenderci un'imboscata. Col prezioso aiuto dell'"attaccabrighe" confezionai una trappola capace di cogliere alla sprovvista anche il più furbo dei goblin, mentre "cuor di leone" si prodigò in un artifizio alchemico dalle dubbie qualità morali ma dalle devastanti proprietà. In una boccetta d'olio da lampada introdusse degli stracci ai quali diede fuoco. Successivamente lanciò la bottiglietta nella grotta. La deflagrazione fu devastante. Buttai all’interno anche una pietra di quelle che avevo recuperato dal corpo dell’arcere goblin della battaglia precedente. Il rumore assordante mi frastornò ma ero certo che ora qualsiasi individuo dentro l’androne sarebbe stato inerme o, quanto meno, stordito.

Ci addentrammo all’interno e come avevo immaginato la vita non era più presente in quella stanza. Pattugliammo ogni angolo, raccolsi le teste delle bestie e proseguimmo oltre. Un piccolo corridoio collegava un’ulteriore stanza poco avanti. Qui due goblin in assetto da guerra erano coperti dal rateo di quattro arcieri distanti qualche iarda. Non feci in tempo ad incoccare che una freccia mi si conficcò nella cotta di maglia. Per fortuna l’armatura fece il suo e non subii alcuna ferita. “Cuor di leone” si gettò in mischia facendomi momentaneamente ricredere sulla sua indole ed in compagnia dell’”attaccabrighe” sterminarono i due goblin di fronte a noi mentre io e la “recchiappunta” iniziammo a ferire dalla distanza gli arcieri in lontananza. Per i due militari non fu un problema raggiungerli e completare il nostro lavoro.

Ormai il sangue aveva inebriato le nostre menti e più camminavamo alla ricerca del “gambelunghe dalle vesti eccentriche” più la nostra speranza era quella di incrociare altri goblin sul nostro cammino in modo da poterli spingere sulle mura degli inferi. L’ultimo dei goblin era fuggito nel corridoio poco distante e non ci rimase altro che avventurarci in quel cunicolo alla ricerca delle sue ossa da poter frantumare sul mio mazzafrusto pesante nuovo. Poco prima, infatti, avevo provveduto a sostituire quello ormai malridotto con uno di pregevole fattura che maneggiava inspiegabilmente uno dei goblin in assetto da guerra. Probabilmente il vero proprietario fu una delle loro vittime. Poco male, tra le mie mani la memoria del malcapitato continuerà a sopravvivere con onore e gloria.

Raggiungemmo il fuggitivo ma il vigliacco si lasciò cadere in un buco scavato nel terreno aiutandosi con una vecchia catena attaccata al soffitto. Come al solito “cuor di leone” cercò di perdere tempo fingendo di voler pianificare chissà quale tattica. Il gambelunghe deve capire che ci sono nemici per i quali è giusto portare rispetto e poi ci sono orchi e goblin che vanno travolti così come le onde travolgono le barche in avaria al largo dei mari del nord. Grazie alla forza e alla pazienza che solo il pantheon dei nostri saggi può infondere riuscii a convincere il gruppo di gambelunghe e recchiappunta che bisognava essere più risoluti. “Cuor di leone” e la “recchiappunta” mi presero troppo sulla parola gettandosi senza la minima consapevolezza giù dal buco e finendo col posteriore a stretto contatto del pavimento del piano di sotto. A quel punto non potei far altro che gettarmi in loro soccorso imbracciando il mazzafrusto tra le mie mani e gridando il mio canto di guerra che fa: “trallallero trallallà, trallallero trallallà, trallalleroooooo trallallerooooo…”

L’”attaccabrighe” e “cuor di leone” erano in mischia con tre di loro, tra cui quello che pareva chiaramente un superiore, e non potei far altro che salvar loro la vita gettandomi direttamente sul capo dei goblin. La prima mazzata scalfì la sua armatura danneggiandola leggermente ma la seconda aprì un grosso buco nella cotta di maglia e danneggiò visibilmente la sua cassa toracica. Mentre i suoi compagni cadevano come foglia morta cade il capo goblin resistette più a lungo subendo ripetuti colpi all’addome e alla schiena e quando l’ultimo fendente lo privò della vita l’intero gruppo era cosparso di sangue dall’odore acre. I respiri erano affannosi, le braccia stanche ma il morale alto. Del “gambelunghe dalle vesti eccentriche” non vi era ancora traccia.
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